Dae predas nostras
06 novembre 2023 — 2 minuti di lettura
La mostra "Dae predas nostras", come parte del progetto di ricerca e sperimentazione InnestiUrbani / ReStart, offre una testimonianza della storia e delle potenzialità del territorio della cittadina sarda di Oliena per stimolare l’avvio di nuovi progetti, ricerche ed economie attraverso modelli partecipativi di co/design.
Nel mese di settembre 2023, presso il Comune di Oliena, in provincia di Nuoro, ha avuto luogo la mostra Dae predas nostras — Narrare Oliena e il suo territorio. Storie di terra, cielo e acqua, a cura di Barbara Camocini, Laura Daglio, Giuseppe Boi, e con la collaborazione di Giulia Gerosa.
La mostra nasce in seno al lavoro di ricerca e sperimentazione InnestiUrbani / ReStart di docenti, studenti e ricercatori dei Dipartimenti di Design e Architettura e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, in collaborazione con altre Università regionali e internazionali, che si occupano del problema emergente della de-popolazione e abbandono dei piccoli centri urbani in Italia ed Europa, attraverso lo studio dei caratteri del paesaggio e del patrimonio materiale e immateriale della cultura locale.
Il progetto si è sviluppato dal 2016 ad oggi attraverso una tavola rotonda, diversi workshop di progetto, mostre e seminari realizzati presso le "cortes", cortili chiusi localizzati nel nucleo storico, un tempo fulcro delle attività sociali e produttive del centro abitato, che costituiscono un’importante eredità storica, artistica e sociale che necessita di essere salvaguardata e valorizzata. Ogni anno i risultati del lavoro sono stati presentati in occasione dell’evento "Cortes Apertas" che si svolge in autunno, presso i principali borghi in Barbagia.
L’attività si rivolge alla cittadinanza con l’obiettivo di discutere il tema della rigenerazione urbana del centro matrice, i suoi possibili modelli, e soprattutto le opportunità e focalizzandosi nel corso degli anni sempre più sulla ricerca di modelli inclusivi, che dalla rivitalizzazione delle corti si muovano includendo anche il territorio di Oliena. Assume così un ruolo centrale il coinvolgimento della popolazione locale in workshop e iniziative partecipative di co/design, dando il via ad un processo di sensibilizzazione riguardo la questione del declino urbano e offrendo, al contempo, uno spazio di sperimentazione e collaborazione, creando uno spazio creativo condiviso tra progettisti e abitanti che introduce a un valore trasversale di innovazione sociale.
Dae predas nostras, realizzata presso l’Ex Collegio dei Gesuiti, intende offrire una testimonianza a una scala più ampia di quella del borgo, valorizzando la storia e le potenzialità del territorio attraverso la restituzione di un’attività di esplorazione del paesaggio locale costituito dalle "pietre" del Supramonte, dal fenomeno carsico che lo caratterizza con le sue caverne, e dai ruderi dei forni, presenti lungo le sue pendici, destinati alla cottura delle pietre calcaree dalle quali si produce la calce, che testimoniano un tratto fondamentale della storia socio-economica di Oliena e dei suoi abitanti.
L’intento sperimentale della mostra è stato quindi duplice: da un lato quello di coinvolgere nel processo progettuale e realizzativo la popolazione locale, attraverso modelli partecipativi di co/design che risveglino un comune senso di appartenenza e condivisione di problemi e obiettivi, dall’altro quello di verificare la ri-attualizzazione e la reinterpretazione di luoghi urbani e del territorio circostante per innescare nuovi modi di riappropriazione dello spazio.
Dae predas nostras non è stata una semplice mostra, ma uno spazio di lavoro, comunicazione e interazione per arricchire l'immaginario della comunità, generando dibattito e vitalità.
Coordinamento scientifico e allestimento:
Barbara Camocini
Laura Daglio
Giuseppe Boi
Con il contributo di:
Angelino Congiu, Claudia Congiu, Francesco Cucca, Pierluigi Fadda, Sebastiano Ghisu, Giovanni Pinna
Interior and Spatial Design:
Lucilla Grossi
Elisa Longoni
Silvia Zancan
Organizzazione:
Oliena Centro
Partner di progetto:
Comune di Oliena
GAL Barbagia
Ringraziamenti:
Nina Catte, Antonio Congiu, Paolo Congiu, Salvatore Congiu, Fabio Coronas, Pasquina Corrias, Gianni Cucca, Gianfranco Deiana, Graziano Lovicu, Giuseppe Massaiu, Elena Pinna, Pietro Pulloni