Fare e pensare il design
01 maggio 2020 — 1 minuti di lettura
Buongiorno a tutti, sono James Postell. Dopo 32 anni di insegnamento al College of Design, Architecture, Art and Planning presso l'Universita di Cincinnati, nell'autunno del 2019 sono entrato a far parte della Scuola del Design - Corso di Studi in Design del Prodotto, nella Sezione Design degli Ambienti, del Paesaggio e della Mobilità. Porto al Politecnico la passione per l'insegnamento e la riflessione sul design e sul fare design.
Per anni ho studiato, insegnato e scritto in merito al design del mobile e ai materiali.
Ho scritto "Furniture Design" (Wiley and Sons, 2007 e 2013) e, con Nancy Gesimondo, "Materiality and Interior Construction" (Wiley and Sons, 2010). Per i miei libri ho studiato mobili e aziende manifatturiere, ho incontrato progettisti, visitato uffici e studi, showroom, fabbriche e musei sia negli Stati Uniti che in Europa.
Tante persone e molte esperienze hanno plasmato il mio pensiero sul design e influenzato la mia ricerca. Sono stato attratto per la prima volta dall’Italia, durante la Scuola di Specializzazione, studiando a Venezia per un semestre con il mio insegnante, Marco Frascari. Dopo un'introduzione al Veneto e alle opere di Carlo Scarpa, ho scoperto la Brianza e lì si è sviluppato un interesse genuino sul design del mobile e sulla "cultura del fare" alimentata dall’incontro e dalla conoscenza di migliaia di piccole botteghe.
Nel 1989 sono tornato in Italia e ho lavorato per due mesi nella bottega di Pierluigi Ghianda. Dalle mie esperienze in Brianza, mi sono impegnato nell'insegnamento, nella ricerca e nella pratica professionale.
Nel 1992, ho iniziato a lavorare in collaborazione con docenti, studenti e artigiani locali nella progettazione e realizzazione di progetti di interni e mobili (si consulti in merito il sito: www.designstudio161.com). Da quel momento in poi, la pratica ha stimolato la mia ricerca accademica così come la ricerca accademica ha influenzato la mia pratica; entrambe le cose mi hanno reso un insegnante migliore che si preoccupa profondamente degli studenti, dell'insegnamento, della progettazione e dell'apprendimento.
Mi sono interessato al Design italiano per la sua complessa storia e per il suo patrimonio culturale radicato nelle arti, nelle discipline umanistiche e nell'artigianato. Ora, tuttavia, nel tempo di pochi decenni, il centro di gravità del design in Italia e anche all’estero, si è spostato. Oggi, le discipline del design si stanno espandendo nelle aree dei sistemi tecnici, produttivi, ambientali e interattivi-digitali. In questo senso, il mio programma di ricerca si concentrerà sulla ricerca rispetto all’attuale cultura del design e su come oggi produzione, materiali e tecnologia stanno modellando la cultura e le discipline del design.